La mobilità differenziata

Ho letto non ricordo su quale articolo sito guida, che le vere padrone di San Paolo sono le automobili. Credo appaia cosí a chi attraversa questo enorme crocevia di strade e vite da turista. La verità è che le vere padrone di San Paolo non sono le automobili, ma le persone che ne hanno una.

San Paolo conta all'incirca 18 milioni di abitanti, esclusi i municipi limitrofi. Includendoli l'immensa distesa di case, baracche, negozietti e shopping center guadagna altri 10 milioni di esseri umani. Ha un'estensione di 1523 km quadrati,è divisa in 39 aree. Per San Paolo girano 17.000 autobus divisi su 985 linee di trasporto pubblico urbano.

I numeri si sa, possono parlare ma anche no. Chi ha abbastanza denaro da potersi permettere una macchina può raggiungere diversi luoghi della città con una certa facilità. Esce dal suo appartamento, saluta il guardiano al cancello che, come nelle discoteche più esclusive, apre solo agli avventori graditi, sale in macchina e raggiunge il lavoro, un centro commerciale, un cinema, un ristorante, degli amici per una birra in zone anche distanti della città. Se ne ha voglia lavora a nord e si sposta per cena ad ovest o ad est in una mezz'oretta. Se fa freddo, come in questi giorni, il fortunato subisce il clima inusuale per un paese tropicale solo per qualche minuto. Trasporta in relativa sicurezza e comodamente i suoi acquisti. Se proprio teme i passanti, pigia distrattamente il pulsante che chiude gli sportelli. Paga poco il carburante.

Dopo due giorni di queste comodità e di questa confortante dipendenza dai mezzi altrui, oggi ho compreso che ciò che a me pare scontato da sempre, non lo è affatto. Davvero però. San Paolo non è Milano, e neppure Londra o New York. Chi non ha una macchina a San Paolo si confronta quotidianamente con la ricerca di un mezzo adatto per andare dove ha bisogno e voglia di andare. Senza cambiare mille mezzi come suggerisce il matto sito dei trasporti di San Paolo, e impiegandoci un tempo ragionevole. Chi usa ônibus, cioè gli autobus, si destreggia tra mille vie e percorsi. Lo ad una banchina di legno colorato senza segnalazioni,aspetta un ônibus vecchio e semivuoto all'andata, che al ritorno sarà talmente pieno da affrontare con difficoltà una breve salita. Subisce il freddo, tiene la borsa stretta, mangiucchiando pop corn o fumando una sigaretta. Tenta di
accomodarsi in un tragitto lungo, a volte lunghissimo per andare a casa, al lavoro, altrove.

Oggi Leandro, un signore speciale del Caminho Novo, ha insistito per accompagnarmi alla metropolitana, neppure 5 minuti a piedi di distanza. Beatriz guidava la macchina su cui eravamo, lui è sceso con me e ha fatto la fila per comprare il biglietto unico, una specie di carnet ATM prepagato. Nella coda abbiamo parlato un po' e bene, di sicurezza e trasporti. Ad un certo punto mi ha detto:"Io credo che una città cosi grande non dovrebbe esistere".

Mi ha lasciato alla barriera della metro. Il tempo che arrivasse il mio treno, lui era giá sceso alla mia ricerca: "Ho avuto il dubbio che prendessi la direzione sbagliata". L'ho perdonata immediatamente questa apprensione un po' eccessiva. Ho sorriso. Dopo tutto è San Paolo, e lui fa' l'insegnante!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

berenice?!?!?!! bereniceeeee??!?!?!?!?!
dio, me la devi troppo salutare, baciare, strapazzare........ è una persona SPECIALE, di quelle che nel mondo purtroppo scarseggiano!!!!!
assurda la città, eh?! eppure ho una voglia matta di ritornarci.... e di rivederti!!!
scrivi ancora.....
un baciotto!!!!

raffaela ha detto...

ora che è passato qualche giorno come vedi s.paolo? e i bambini che sguardo hanno? è davvero come dicono o la verità di vita bisogna scoprirla sotto un mare di si dice... bacio

Anonimo ha detto...

mmmm mi sembra quasi di sentire l'odore dell'inverno brasiliano...immagino S.Paolo come certe serate autunnali a santiago, con centinaia di autubus che si accalcano e si superano strombazzando gas azzurini con la gente affacciata sul nulla e le improvvise discussioni che iniziano.
Buon lavoro e tanti baci!

Anonimo ha detto...

Ciao Mari!

Ti faccio ancora in bocca al lupo per il soggiorno brasiliano (sempre con il giusto ritardo che mi si confà!)
Nel we provo a cercarti su Skype così saluto anche la cugina che non sento da un annetto: cugino degenere!
L'unica cosa che non ti invidio è la vivibilissima SP!!!
Per il resto sarà tutto un sogno!
Beijos
g

PS: ma lo sai che è la prima volta che scrivo su un blog in vita mia... Alla faccia di Adinolfi e di tutta la generazione internet!