Strade di città

San Paolo, come ogni città che si rispetti, non è mai silenziosa. Di giorno e di notte c'è un sottofondo che accompagna la vita di ogni suo abitante. Dopo che i bar aperti fino a tardi hanno chiuso, dopo che anche i negozietti e le botteghe quasi artigianali hanno terminato la loro giornata, quando anche l'ultima corsa degli autobus metropolitani ha finito il suo giro, in strada rimangono sempre il motore acceso di una macchina, un clacson, i passi di un uomo, la fatica tintinnante di un cassiere del supermercato aperto 24 ore.

Non che la mia casa sia rumorosa. Dispersa tra palazzoni alti almeno 12 piani, riesce a dare anche una sensazione di pace, nonostante la strada e il cane di un vicino che non rispetta il sonno del suo padrone.

Vivo in un edificio alto, circondato da edifici altrettanto distesi verso il cielo. E' a suo modo bello. Tutto bianco, ha un ingresso ricco, pieno di specchi e adornato da piante. Ha due ascensori, che rispettano solo nella forma la tradizione dell'ingresso separato per inservienti e inquilini. Così sono le case ricche e medio borghesi di questa città. La brama di profitto ha convinto i costruttori che il modo più redditizio di elevare immobili sia sfruttare al massimo i terreni edificabili. 10, 12, 14, 16, 20 piani. La regolamentazione pubblica non so, forse non esiste, o nessuno la rispetta, o chissà. I paulistani si sono facilmente convinti a vivere in appartamenti aerei. Fernanda, la mia coinquilina, mi dice che lei in una casa bassina ci vivrebbe volentieri, ma che da sola non si sentirebbe sicura, ha paura. Come lei, immagino altre o altri.

I ricchi ricchi veri possono permettersi anche questo lusso. Sulle colline di San Paolo si incontrano a volte ville grandi, con patio e giardino. Dai cancelli si intravedono residenze belle, decisamente attente al gusto e circondate da alberi, macchine potenti, guardiani privati. Alternative più modeste ce ne sono: strade chiuse in cui si annidano in sequenza villette monofamiliari, strade aperte percorse ai lati da case a due piani, l'una attaccata all'altra, con un cortile chiuso ai lati dai muri delle costruzioni adiacenti, divise dalla strada e dai passanti da inferriate che non lasciano spiragli agli sconosciuti.

Bella casa mia, non ho mai sofferto le vertigini e il sogno di Icaro di raggiungere il sole mi è sempre sembrato affascinante. Ma è davvero infelice questa coincidenza tra convenienza economica e paura, soprattutto ha un prezzo altissimo. I palazzoni sono strati di appartamenti e basta. Le case basse spesso si alternano a piccoli negozi di alimentari, giornalai tabaccai, negozi venditutto, tantissimi meccanici, bar e lanchonettes. Insomma a una morbida e vivace vita di quartiere che sopravvive all'avanzare della metropoli.

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